Archivio Novellistico Italiano

«Archivio Novellistico Italiano». Dal Novellino a Basile
L’«Archivio Novellistico Italiano» (in sigla ArNovIt) si propone di creare uno spazio di ricerca e discussione, a tutt’oggi non occupato da alcun altro periodico, attorno a uno dei generi letterarî più rigogliosi e duraturi della tradizione letteraria italiana. La segmentazione suggerita dal sottotitolo della rivista pare necessaria, in quanto si può agevolmente dimostrare come, dopo Basile, la narrativa del nostro Paese cambi sostanzialmente fisionomia, smontando le impalcature che hanno fino a quel momento sostenuto la tradizione del genere novellistico. La rivista (che nasce con intenti prevalentemente filologici, ma si apre necessariamente a contributi di più ampia saggistica), pur essendo pensata come un tentativo di rigorosa perimetrazione del genere, attuata tramite lo studio dei suoi più autorevoli rappresentanti, non pensa per questo alla necessità di rinserrarsi nei recinti del genere stesso. Ciò è suggerito innanzi tutto dalla notevole fortuna europea di molte raccolte novellistiche italiane (Decameron in testa, ma non solo), ma è altresì postulato dal fatto che, essendo la novella forma tra le più duttili e facilmente fruibili in altre compagini testuali, essa è, notoriamente, da ritenersi alla base di una interminabile, e illustre, discendenza, tanto entro quanto fuori dai proprî steccati. La discendenza entro i confini è da rintracciare, per fare un solo esempio, nelle Novelas ejemplares di Cervantes, quella a essi esterna, nel teatro elisabettiano (Shakespeare innanzi tutto, ma non esclusivamente lui). Perciò il periodico, pur nascendo con l’ambizione di essere un punto di riferimento per lo studio di una tradizione che conta circa tre secoli e mezzo di ininterrotta produzione, deve aprirsi ad altre realtà testuali e a diverse declinazioni riscontrabili nelle letterature europee, coeve o meno che esse siano.
La rivista sarà pubblicata online (ma il primo numero potrebbe avere una diffusione a stampa in un numero limitato di copie), avrà una cadenza annuale, sarà munita della necessaria peer review (anche con esperti non insegnanti in università italiane; almeno 10 nominativi, secondo l’uso di altri periodici di Italianistica), e dovrebbe articolare il suo contenuto interno (da limitare entro le 280 pagine circa per ogni numero) secondo la scaletta seguente (passibile di modifiche, siano esse incrementi o esclusioni):
-Saggi
-Testi 
-Note e discussioni
-Recensioni e schede
-Articolo-recensione
-Archivio (informazioni su manoscritti, prime edizione ed edizioni successive, ecc.)
(Le sezioni Testi e Archivio non sono fisse)
Dato il crescente interesse di molti studiosi internazionali al territorio della novellistica italiana (interesse che si motiva sulla base delle ragioni su esposte) la rivista accoglierà, oltre che contributi italiani (prevedibilmente in maggioranza), anche lavori scritti nelle principali lingue europee (Inglese, Spagnolo, Francese, Tedesco). Ciò favorirà senza dubbio una diffusione anche estera della rivista, da ritenere altamente probabile, non solo per quanto appena detto (si pensi che Boccaccio è, dopo Dante, l’autore più studiato e tradotto nel mondo anglo-americano, ma è altresì oggetto di importanti e numerose ricerche in quello tedesco, spagnolo, francese), ma anche perché una rivista come ArNovIt informerebbe subito, e con una attenzione insieme focalizzata e disposta all’apertura, su un territorio letterario tanto ampio e incisivo quanto ancora bisognoso di una attenta esplorazione.